“Lasciarsi
è un po' morire, tesoro!”
(Joker
a Batman)
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Grant Morrison e Dave McKean. |
Forse
mai un'opera a fumetti è stata così oscura e tetra come questa
scritta da Grant Morrison.
Ci
sono gli splendidi colori di Dave McKean per carità,
che in tutta quell'oscurità risaltano come un sole
di notte, ma resta il fatto che l'oscurità è la vera
protagonista di questo grande cult del fumetto con protagonista
l'uomo pipistrello.
L'oscurità
lo ha sempre accompagnato fin dalle sue prime avventure tanto da
divenirne un'amica, quasi una complice. Ormai siamo abituati a vedere
un Batman che convive con la sua doppia personalità;
quella di paladino della giustizia e difensore dei deboli e quella
del suo lato oscuro, tenebroso che ritorna sempre a galla nei momenti
più travolgenti della vita di Bruce Wayne.
Lui
ha paura del suo lato oscuro e quest'angosciante sentimento è
presente fin dalle prime pagine: “Quando sarò dentro quel
manicomio e il portone si chiuderà alle mie spalle... sarà come
essere di nuovo a casa!” esclama Batman
confidandosi con l'amico Jim Gordon. La sua paura di
varcare le porte dell'Arkham Asylum è reale. Ma lui è
Batman, ha delle responsabilità e quel posto è pieno
di criminali psicopatici da lui sconfitti che ora si sono impadroniti
del manicomio e lo vogliono lì con loro; soprattutto il suo nemico
di sempre, Joker. Lui sa come ferire l'animo del cavaliere
oscuro. Lui conosce il suo tormento, la sua anima divisa a metà.
Quando
Batman entra ad Arkham, anche noi entriamo con
lui nell'oscurità; quando rivede i suoi storici nemici sa di
intraprendere un viaggio da cui potrebbe non ritornare. Lui non ha
paura di morire. Ha paura delle sue emozioni; è consapevole che lo
possono tradire in ogni momento nel suo breve ma nello stesso tempo
interminabile viaggio nei meandri di Arkham. L'incontro con
Faccia di Creta, lo Spaventapasseri, il Cappellaio
Matto e altri nemici storici sembrano quasi delle inevitabili
tappe di un percorso nel quale il nostro tormentato eroe viene spinto
da un'inevitabile confronto psicologico.
E
mentre Batman fa i conti con il suo lato oscuro,
assistiamo con dei flashback alla tragica storia di Amadeus Arkham
il fondatore del manicomio, anche lui intrappolato nella sua triste
infanzia incapace di liberarsi dai suoi atroci segreti; segreti
oscuri che lo porteranno a essere lui stesso un ospite del tetro
manicomio da lui fondato.
Ed
è proprio nella stanza segreta di Amadeus, in cima alle torri
di Arkham, che termina il viaggio di Batman; un
viaggio che porterà il nostro a sconfiggere l'ennesimo criminale
psicopatico e ad abbandonare il manicomio lasciandosi i suoi più
grandi nemici alle spalle: Due Facce (la cui moneta ha deciso
le sorti dell'uomo pipistrello) ma soprattutto il Joker che lo
rassicura quasi amorevolmente: “E non dimenticare che se le cose
dovessero diventare insopportabili... Qui c'è sempre posto per te!”
Morrison,
scozzese neanche trentenne, riesce a sfruttare tutte le infinite
possibilità che un personaggio come Batman riesce a
offrire: avvia l'uomo pipistrello nel suo viaggio più cupo,
accentuandone la psiche, il tormento, ma soprattutto l'angoscia di
scoprire la sua vera natura; crea una fiaba moderna (con tanto di
citazioni da Alice nel paese delle meraviglie) e inquietante
che a distanza di oltre vent'anni non ha perso un grammo della sua
drammaticità.
L'oscurità
è l'elemento dominante e McKean riesce a
rappresentarla in una maniera quasi psicotica e forse realizza il suo
lavoro più bello almeno dal punto di vista narrativo: accentua la
cupezza di Batman disegnandolo quasi sempre in ombra,
confuso nell'oscurità di Arkham
mentre gioca egregiamente sul personaggio di Joker: Le tavole
in cui i due si confrontano, in cui McKean esalta il
verde dei capelli e il bianco volto del criminale su un blu notturno
e tetro, sono dei capolavori artistici che lasciano letteralmente
stupefatti.
Con
Arkham Asylum, Morrison e
McKean sono riusciti a delineare e
raccontare Batman con una versione più adulta e
sincera della sua personalità. Ma soprattutto sono riusciti a
trascinarci nell'oscurità di un mondo irreale, quasi un incubo a
occhi aperti.
Siamo
lontani anni luce dai fumetti dell'uomo pipistrello degli anni
precedenti. Qui si parla di psiche, di personalità diverse, di
inconscio in cui non esiste l'infallibilità ma solo la paura; e i
due autori ci presentano un Batman che ha paura. Come
tutti gli esseri umani.
Un
capolavoro epocale e dunque imperdibile.
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La sofferenza dell'uomo pipistrello è presente in tutto il racconto insieme all'altra vera protagonista: l'oscurità. |
Curiosità
A quasi venticinque anni di distanza, Arkham Asylum continua a essere citata e osannata: I recenti film di Batman diretti da Chris Nolan hanno senza dubbio omaggiato l'opera di Morrison e McKean a cui è stato anche dedicato un videogioco.
Alla
fine del racconto, in modo inedito e particolare vengono presentati i
protagonisti della storia.
Altre
edizioni
personalmente ho scelto l'edizione Play Press perché rispetta il formato del comic book americano, ma sono anche consapevole che è reperibile a prezzi alti in quanto al tempo fu pubblicata in una tiratura limitata.
Ma
vanno bene (anche perchè più abbordabili) le recenti edizioni
realizzate rispettivamente da Planeta De Agostini e
soprattutto Lion-RW Edizioni che presenta un volume di grande
formato e con quasi trecento pagine; tenendo conto che il fumetto è
lungo poco più di cento pagine, il resto è stato utilizzato secondo
le nuove mode degli editori e cioè riempire i volumi di sketch,
sceneggiature e qualsiasi contenuto speciale avesse a che fare con
l'opera. Proprio come un dvd.
Per me la visione più incredibile in questa opera è la degerazione di Due Faccie. Per curarlo dalla sua mania del dualismo lo obbligano ad usare i tarocchi, ma troppe scelte lo fanno diventare un demente. Il fantasma dell'uomo che era...
RispondiEliminaQuando lo lessi rimasi shockato.
Beh è un'opera che di shock ne da tanti... la trovata dei tarocchi è fenomenale così come il bellissimo finale.
EliminaMesso in lista
RispondiEliminaBatman altro mio mito. Aspetto un tuo commento su un altro capolavoro stavolta di Moore: The killing joke
Arriverà The Killing Joke?? ;)... e chi lo sa:)
EliminaUn caro saluto!!