![]() |
Editiemme, 1980 (Argentina, La guerra del desierto..., 1973-76) |
(Dal
racconto El amigo)
![]() |
Un giovane Enrique Breccia. |
Ma
il giovane Enrique non demorde e, proprio in coppia con
il padre Alberto,
lascia subito il segno con una “famigerata” biografia a fumetti
del rivoluzionario Che Guevara, opera perseguitata dal regime
e, negli anni a venire, diventata subito un cult.
Stilisticamente
(e intelligentemente) si distacca dallo stile paterno e incomincia un
suo personale percorso artistico sia come disegnatore di storie
altrui (pensiamo al famoso Alva Major realizzato in coppia con
lo sceneggiatore Carlos Trillo) sia come autore completo, e
tutt'oggi è artisticamente molto attivo sia per il mercato francese
che quello italiano grazie alla Sergio Bonelli Editore che gli
ha affidato la realizzazione dei suoi due personaggi più famosi:
Dylan Dog e Tex.
![]() |
Due bellissime tavole in cui emerge lo stile originale ed efficace di Enrique Breccia. |
Il
suo stile realistico, fitto di tratteggi e che ricorda solo vagamente
il padre Alberto, ne ha fatto un maestro del fumetto; ma c'è
stato un periodo, verso gli anni '70, in cui Enrique
alternava ai suoi lavori più popolari uno stile sperimentale; del
resto il figlio di un grande autore come Alberto Breccia di
certo non poteva non tentare qualche azzardo in campo artistico.
I
cinque racconti racchiusi in questo volume della Editiemme
rappresentano una delle punte più alte della sua carriera oramai
quasi cinquantennale. In questi cinque racconti c'è un Enrique
Breccia impegnato, sia politicamente ma soprattutto
artisticamente; l'autore racconta la sua terra, l'Argentina, la sua
indipendenza, la conquista degli immensi territori della pampa abitata dagli Indios. Enrique usa il punto di vista
degli oppressi e descrive tutto con una spietata violenza che viene
leggermente esorcizzata dalla fortissima personalità del suo segno.
Ed è in questo che sta il punto di forza di questa bellissima
opera, in cui ogni vignetta ha la stessa levatura di un'opera esposta
in un museo, grazie soprattutto all'uso magistrale del bianco e nero:
l'immensità della pampas è definita da un'enorme spazio bianco che
ne simboleggia la luce del sole; e quest'ultimo viene spesso
rappresentato con una forza grafica che rappresenta il torrido calore
che si spegne in un tramonto oscuro e misterioso. E il caldo della
pampas è ben rappresentato dall'autore argentino sui volti dei suoi
personaggi, sulle mani rugose e venose di questi.
![]() |
Enrique Breccia, maestro del bianco e nero. |
Il
talento artistico di Enrique Breccia si vede
soprattutto nelle sequenze di battaglia; nessuna
spettacolarizzazione, ma solo i personaggi definiti dalle pennellate
che sembrano vere e proprie coltellate d'inchiostro sulla carta;
sembra quasi di vedere non solo la rabbia degli oppressi ma anche
quella del suo autore che si schiera dalla parte di questi ultimi.
Nel racconto finale, ambientato in Algeria, Enrique
descrive gli orrori di cui è capace l'essere umano; il suo disegno
non entra nei dettagli ma l'orrore per quello che sta accadendo è
costantemente nell'aria.
Enrique
Breccia mette la sua anima di artista in questi cinque
racconti; nessuno sembra ricordarseli più ma questa manciata di
pagine bastò a far capire al mondo dei comics che Enrique
Breccia non era solo il figlio del grande Alberto Breccia
ma era un autore capace di sperimentare, di raccontare e di disegnare
in un modo del tutto originale, coniugando il fumetto con la pittura
e raccontando attraverso delle immagini che hanno il peso di opere
d'arte.
E
come Alberto Breccia, che con le sue immagini ogni volta
stupiva l'intero mondo dei comics, Enrique riuscì a
stupire tutti, raccontando la sua terra con originale espressività.
Curiosità
I
racconti presenti nel volume sono: La guerra del deserto,
1870 il ritorno, L'attesa, El amigo
e Algeria 1959. I racconti furono pubblica ti tra il
1972 e il 1976; in Italia furono pubblicati dalle riviste Linus
e Alter Alter.
Edizione consigliata e altre edizioni
Il
volume consigliato fu pubblicato dalla casa editrice Editiemme
nel 1980: formato grande, cartonato e con carta patinata a grammatura
pesante.
Pare
che a breve sia prevista la ristampa in un volume brossurato a cura
della 001 Edizioni con un interessante apparato critico.
Letture consigliate dello stesso autore.